Le statue italiane più famose al mondo
Il patrimonio artistico italiano è fatto di architettura, pittura e scultura ed ogni grande città (ma anche piccolo paese) è letteralmente piena di statue di stili diversi realizzate con materiali diversi e di epoche diverse. In questo articolo andremo a scoprire un elenco di statue italiane che meritano sicuramente una seconda occhiata.
Il David di Michelangelo
Questa è forse la scultura più famosa a livello globale del grandissimo artista Michelangelo Buonarroti Venne realizzata in marmo bianco di Carrara tra il 1501 e il 1504. Le sue dimensioni sono davvero imponenti: 5 metri di altezza e ben 5 tonnellate di peso. Inizialmente, il David era collocato in Piazza della Signoria, proprio all’ingresso di Palazzo Vecchio, a simboleggiare il potere repubblicano (il giovane impugna una fionda con espressione di sfida).
Nella posizione originaria vi è stata installata una copia, mentre l’opera originale è conservata presso la Galleria dell’Accademia di Firenze. Come detto, il David impugna una fionda, in quanto rappresenta il celebre eroe biblico intento ad affrontare il gigante Golia. Caratteristica la decisione di Michelangelo di ritrarlo come un uomo giovane, nel pieno delle sue forze, e non come un Re anziano come era stato fatto fino a quel momento.
La Madonnina del Duomo di Perego
La Madonnina del Duomo è il simbolo di Milano dal 1774, anno in cui venne collocata sulla punta più alta delle guglie del Duomo. Si dice che questa statua della Vergine Maria abbia, da sempre, protetto la città dall’alto e che, sia per rispetto che per evitare “sciagure”, nessun nuovo edificio o grattacielo può essere posto più in alto di lei (si trova infatti ad un’altezza di ben 108 m).
Naturalmente, con le nuove esigenze e le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, numerosi grattacieli sono stati costruiti a Milano, che superano di gran lunga l’altezza della Madonnina. Per “ovviare al problema”, gli architetti sono soliti posizionare una copia della statua sopra ogni nuovo grattacielo. La statua è stata scolpita da Giuseppe Perego in rame dorato, e ci sono voluti ben 6 anni per la sua realizzazione (1768 – 1774).
Apollo e Dafne di Bernini
Questo gruppo scultoreo risale al 1622 e rappresenta una scena tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. Apollo era innamorato della ninfa Dafne, senza essere tuttavia ricambiato. Dafne voleva sfuggire alle avances indesiderate di Apollo, così chiese a suo padre (una divinità fluviale) di trasformarla in un albero di alloro. Questa scena rappresenta il momento esatto in cui le dita e i capelli di Daphne iniziano a trasformarsi in foglie.
La statua è stata scolpita da Gian Lorenzo Bernini, tra il 1622 ed il 1625. Il materiale utilizzato è il marmo, e presenta alcune interessanti caratteristiche scultoree degne di nota:
- Il gruppo scultoreo è alto 243cm
- È presente un grande equilibrio degli spazi, con un gioco di avvicinamenti e distacchi
- Pathos enfatizzato sia dal dinamismo dei volti, che dall’alternanza di pieni e vuoti
Attualmente, il gruppo scultoreo di Apollo e Dafne si trova nella Galleria Borghese, a Roma.
Monumento a Vittorio Emanuele di Ercole Rosa e dei fratelli Barzaghi
Questa scultura venne realizzata nel 1896 in onore del defunto Re Vittorio Emanuele II. Rappresenta il Re che trattiene il suo cavallo per tornare indietro e incoraggiare il suo esercito durante la battaglia di S. Martino (la battaglia decisiva della guerra d’indipendenza italiana). Alcuni recenti lavori di restauro hanno portato alla luce una serie di cunicoli sotterranei tutt’ora in corso di esplorazione.
Gli autori di questa statua sono molteplici: inizialmente l’opera venne commissionata da Umberto I (nuovo Re d’Italia) ad Ercole Rosa, nel 1878. Rosa riuscì a terminarne solo una parte, prima di morire, lasciando così il termine dei lavori ai fratelli Barzaghi, sotto le indicazioni dell’esperto scultore Ettore Ferrari. La statua (senza il basamento) è alta 5.60m ed è stata realizzata interamente in bronzo.
Il basamento sulla quale è stata poggiata, invece, è stato realizzato in marmo di Carrara e granito. La scultura è comodamente visitabile in Piazza Duomo, a Milano.
Lupa Capitolina
Gli studiosi, fino a poco tempo fa, ritenevano che la Lupa Capitolina risalisse all’epoca imperiale, ma studi più recenti hanno scoperto che in realtà risale al Medioevo. I gemelli furono aggiunti solo nel XV secolo da parte di Antonio del Pollaiolo. La statua rappresenta il mito fondativo di Roma: Romolo e Remo che si nutrono del latte della Lupa.
Essi erano i gemelli figli del dio Marte e della sacerdotessa Rea Silva e furono abbandonati nella foresta per salvarli dalla rabbia dello zio, il quale non voleva che diventassero gli eredi legittimi al trono. Una lupa li ha trovati ed allevati, così sono sopravvissuti e sono cresciuti. Una volta adulto, Romolo fondò la città di Roma dopo aver ucciso il fratello.
La statua è stata realizzata interamente in bronzo, inclusa l’aggiunta dei due gemelli da parte di Antonio del Pollaiolo. Essa ha cambiato innumerevoli volte la sua posizione: inizialmente si dice fosse stata inserita nel Palazzo del Laterano; Fino al 1471, poi, venne ospitata nella Chiesa di San Teodoro, vicino al Campidoglio. Venne spostata un’ultima volta nella sua posizione attuale, nella “Sala della Lupa”, all’intero dei Musei Capitolini di Roma.